Vincenzo Nasini Presidente APE Confedilizia morosità rateizzare
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Superbonus: ostacoli da rimuovere e scarso appeal dei genovesi

Tra i problemi la doppia conformità, la questione delle verande, la “discriminazione catastale”

Sulla base dei dati ANCE, associazione costruttori edili, Genova e la Liguria non sembrano avere un grosso interesse per il Superbonus e comunque i volumi che al momento genera il provvedimento non sono consistenti ed il fatto non può addebitarsi solo alla particolarità dell’edificato ligure o alla mole di vincoli che coprono la Regione.

«Esiste un modo per cercare di ovviare a questo problema e provare a cogliere un’occasione che altre Regioni stanno cogliendo in maniera esemplare? – si chiede il presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale, Vincenzo Nasini – noi abbiamo detto fin dall’inizio oltre a prorogare bisogna semplificare e ampliare l’ambito di applicazione agli A1 A8 e altre categorie escluse».

Di certo a un anno dall’introduzione del superbonus del 110 per cento, troppi ostacoli e complicazioni bloccano ancora l’avvio dei lavori nella stragrande maggioranza dei condominii. È quanto denuncia Confedilizia sulla base delle segnalazioni ricevute dalle sue oltre 200 sedi territoriali presenti in tutta Italia, a loro volta in contatto quotidiano con proprietari di casa e amministratori di condominio.

«Proprietari e amministratori lamentano, anzitutto, i problemi che comporta l’obbligo di attestare la doppia conformità urbanistico/edilizia (al momento della costruzione e al momento dell’effettuazione dei lavori) dell’immobile oggetto degli interventi: per avere accesso alla documentazione depositata presso gli uffici comunali occorrono mesi, specie nelle grandi città (situazione aggravata dal lavoro a distanza), e le volte in cui si riesce ad ottenerla, spesso è frammentaria e comunque non sufficiente» – continua la nota di Confedilizia.

C’è poi il noto problema delle verande sui balconi di proprietà privata: interventi di chiusura eseguiti, nel corso del tempo, da singoli condòmini che, nonostante insistano su parti esclusive, possono pregiudicare l’accesso al superbonus a tutto il condominio perché comunque incidenti sulla facciata condominiale, che è parte comune. Sarebbe necessario precisare che tali strutture realizzate su spazi privati, anche quando interessino la facciata, non precludono l’utilizzo del superbonus all’intero condominio.

Serie difficoltà vengono anche registrate per la cessione del credito, a causa, per lo più, di richieste ultronee di documentazione. Per Confedilizia occorre dunque intervenire con importanti semplificazioni. Così come imprescindibile è prevedere una durata che agevoli la fruizione del superbonus da parte di chi finora, anche per le ragioni esposte, non ha potuto avervi accesso.

«D’altro lato, un legislatore avvertito si preoccuperebbe di apportare a questo strumento anche alcuni miglioramenti e razionalizzazioni, come – a titolo di esempio – l’eliminazione della discriminazione di una parte degli immobili (quelli delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, quelli delle società, quelli non residenziali), l’estensione del superbonus ai compensi degli amministratori condominiali e di alcuni professionisti, l’attribuzione al beneficiario della detrazione della possibilità di trasformarla per sé stesso in credito d’imposta».

Sul punto anche il presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa è stato molto chiaro:

«Il problema del superbonus non è solo quello della sua durata, anche se Confedilizia, conoscendo da vicino la realtà del condominio, rilevò già nel maggio del 2020 che sarebbe stato necessario prevederlo almeno fino a tutto il 2022 (obiettivo ancora non raggiunto). Il superbonus funzionerà se saranno superate le complicazioni e le limitazioni che lo caratterizzano e se sarà migliorato. Solo così potrà essere ottenuto lo scopo principale che una misura del genere deve avere, che è quello di rendere il nostro patrimonio immobiliare più sicuro sul piano antisismico (elemento troppo spesso dimenticato) e più efficiente dal punto di vista energetico».

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Nasini: Confedilizia replica alle precisazioni di Fabio Tosi

«Abbiamo letto con attenzione l’intervento del sig. Tosi che, nel tentativo di smentire, conferma le nostre preoccupazioni laddove fa cenno ad una proposta di patrimoniale comunque formulata dal Movimento. Poiché altre forze politiche facenti parte della maggioranza di Governo hanno adombrato l’intenzione di proporre analoghe misure anche per patrimoni di minore entità, le nostre preoccupazioni aumentano. Prendiamo però atto con piacere delle dichiarazioni del sig. Tosi secondo le quali da parte del Movimento 5 stelle si esclude l’intenzione di introdurre patrimoniali al di sotto di un certo valore, anche se Confedilizia è contraria per principio, indipendentemente dall’aliquota, all’introduzione di imposte patrimoniali (che tra l’altro nel nostro ordinamento esistono già, vedi IMU) perché colpiscono cespiti che sono già stati in precedenza colpiti da numerose altre imposte tasse e contributi.

Solo due precisazioni per chiudere: in primis nel comunicato si mescolano due mie dichiarazioni di diverso tenore e non connesse tra loro; una riguardante il fatti che il Governo non ha preso in considerazione per nulla le nostre richieste sulla fruibilità delle seconde case e l’altra su pesi e oneri che gravano sulla proprietà edilizia. Si tratta di due aspetti diversi dello stesso problema, quello della scarsa considerazione per gli interessi e diritti di milioni di proprietari e, all’evidenza non si intendeva riferire la questione della patrimoniale alle seconde case ma all’intero comparto immobiliare. In secondo luogo, si contesta recisamente l’accusa di strumentalizzazione: la nostra opinione è stata espressa dalla Confedilizia nella sua veste di Associazione storica della categoria alla stessa stregua di un sindacato e chi rappresenta una categoria non strumentalizza ma difende gli interessi della categoria stessa, ciò che noi faremo sempre e nessuno ci potrà impedire di fare».

Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale

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Genova e Liguria seconde case impossibili da raggiungere. Confedilizia chiede il ristoro fiscale

«Non credo che spostarmi nella casa al mare o in montagna, seguendo le stesse limitazioni che avrei in città possa fare in qualche modo una differenza. Poi, soprattutto se la casa è di proprietà, continuo a pagarci le imposte, a versare Imu e Tari, non è giusto non poterne fruire»

Così, senza troppi giri di parole, Giorgio Spaziani Testa, presidente nazionale di Confedilizia, interviene sull’attuale situazione che vede nella gran parte delle regioni il divieto di mobilità e quindi l’impossibilità di raggiungere la seconda casa di proprietà. Una situazione che per Vincenzo Nasini, presidente Federazione Confedilizia Liguria, assume contorni ancora più paradossali in Liguria:

«La Liguria particolarmente colpita sotto questo aspetto considerato il numero delle seconde case soprattutto nelle riviere. I proprietari purtroppo sono sempre più limoni da spremere. Ma problemi ci sono anche  per chi le affitta. Si stanno moltiplicando i casi di prenotazioni con clausole a favore dell’affittuario nel caso in di disdette all’ultimo momento. Accordi giusti, ma gettano il settore ancora di più nell’incertezza. Anche per questo bisognerebbe permettere ad affittuari e clienti di andare nelle zone di vacanza e lì di attenersi alle norme di prudenza che seguirebbero a casa propria».

Per quanto riguarda i numeri delle 528 mila abitazioni non occupate stimate sul territorio regionale, si calcola che il 62,1% siano destinate ad alimentare il turismo delle seconde case: un esercito di proprietari tartassati e bloccati.

Nasini chiude rilanciando una questione genovese:

«Continua ad essere grave a Genova il problema mai affrontato dell’incidenza della qualificazione come A1 di immobili che oggi dovrebbero essere declassati ad A 3. Anche questo è un modo per tassare in maniera spropositata».

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Il Secolo XIX 11/06/2020: Imu, niente rinvio per l’acconto sulla tassa. Confedilizia: «No alle multe per chi ritarda»

L’appuntamento con le tasse locali, a dispetto del coronavirus, arriva puntuale.
A favore del rinvio dell’acconto Imu prende posizione l’Ape Confedilizia. «In alternativa – dice il presidente provinciale, Vincenzo Nasini – si dovrebbe stabilire che, in caso di versamento successivo all’ordinaria scadenza, non si applichino sanzioni e interessi». Il Comune, spiega l’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, non ha la possibilità di prorogare.

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CONFEDILIZIA: ALLEANZA INQUILINI PROPRIETARI CONTRO LA CRISI. IL CASO GENOVA. RIFINANZIARE IL FONDO DI SOSTEGNO, RIDURRE L’IMU

Confedilizia si dice d’accordo con il Sunia, il sindacato degli inquilini, che ha elaborato proposte ragionevoli, non contrapponendo proprietari e inquilini. Su punto si registra la dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa: «Le misure indicate dal Sunia per affrontare le conseguenze sugli affitti del Coronavirus vanno nella giusta direzione e sono ben più ragionevoli di certe proposte formulate in Parlamento, come l’estensione sino a fine anno del già dannoso e demagogico blocco degli sfratti esistente. Per assorbire i contraccolpi della crisi, proprietari e inquilini vanno tutelati allo stesso modo. Bene, dunque, la proposta di un rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e ottima l’idea di assegnare direttamente ai locatori i contributi, con procedure semplificate e senza orpelli burocratici». Evidenziando la situazione critica in cui si trova Genova, dove la crisi di liquidità sta colpendo duramente tutti, Vincenzo Nasini, presidente Confedilizia Genova e vice presidente nazionale aggiunge: «Altrettanto di buon senso è il suggerimento volto a disporre riduzioni dell’Imu anche attraverso sistemi incentivanti nei confronti degli accordi fra le parti per rimodulare il rapporto di locazione (mentre siamo al punto che ancora non si riesce a eliminare completamente la tassazione dei canoni non percepiti…). I problemi dell’affitto – nel settore abitativo così come in quello commerciale – non si risolvono scaricando i problemi degli inquilini sui proprietari, ma favorendo il salvataggio dei rapporti in essere, a beneficio di tutti». Inoltre, per un segnale di fiducia in prospettiva andrebbe ripristinata ed ampliata la cedolare secca per i negozi scaduta a fine 2019. «Sono interventi minimi ed urgenti. Ci aspettiamo che il Governo li adotti» – conclude Nasini.

 

Parlano di noi:
La Voce del Tigullio: https://www.vocetigullio.com/liguria/economia/crisi-anche-a-levante-alleanza-proprietari-inquilini-7255.aspx
Telenord: https://telenord.it/coronavirus-l-alleanza-fra-proprietari-e-inquilini-per-far-fronte-alla-crisi
Radio Aldebaran: https://www.radioaldebaran.it/proprietari-e-inquilini-come-tutelarli-allo-stesso-modo/151715
La Voce di Genova: http://www.lavocedigenova.it/2020/04/06/leggi-notizia/argomenti/cronaca-5/articolo/emergenza-coronavirus-confedilizia-accordi-con-il-sindacato-inquilini.html

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L’Associazione riceve solo su appuntamento da lunedì a mercoledì dalle h 9 alle h 17, giovedì a venerdì dalle h 9 alle h 13, per richieste e prenotazioni potete scrivere una mail a info@apegeconfedilizia.org o chiamare allo 010 565768 | 010 565 149


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