La direttiva UE sull’Iva digitale è un nuovo attacco al diritto di proprietà
Affitti brevi inopinatamente equiparati all’attività alberghiera
La proposta di direttiva UE in materia di “IVA per l’era digitale” rappresenta un nuovo attacco al diritto di proprietà. È quanto ritiene Confedilizia, che ha evidenziato tutti i limiti del provvedimento al Ministero dell’economia e delle finanze in un documento depositato nell’ambito della procedura di consultazione pubblica sul testo che si è chiusa il 18 aprile.
In base al regime indicato nella proposta (nuovo articolo 28 bis), qualsiasi affitto breve, se prenotato tramite una piattaforma web, sarebbe assoggettato a IVA. Tale disposizione viene motivata con la (fallace) considerazione – codificata con il nuovo paragrafo 3 dell’articolo 135 – secondo la quale la locazione di alloggi a breve termine avrebbe “una funzione analoga a quella del settore alberghiero”.
Il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha dichiarato:
“Ormai certe pressioni corporative conducono persino allo stravolgimento dei principii fondamentali del diritto tributario. Assoggettare a IVA gli affitti tra privati non ha alcun senso se non quello di favorire, per effetto dell’aumento dell’onerosità della locazione breve, chi da questo modo di esercizio del diritto di proprietà si sente infastidito. Chiediamo al Governo di operare affinché la parte sugli affitti sia espunta dal testo della proposta di direttiva”.