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Chiavari: affitti brevi, sono 500 nel Tigullio orientale

Sala gremita al Gran Caffé Defilla per l’incontro-dibattito di Ape-Confedilizia, che si è svolto su due temi importanti come l’amministrazione delle parti condominiali e gli affitti brevi. In particolare la questione degli affitti brevi, che riguarda soprattutto che utilizza per affittare le piattaforme web come Airbnb, è stata seguita con particolare attenzione; comprensibile visto lo sviluppo di questa tipologia di contratto: “Abbiamo stimato che tra Chiavari e Sestri Levante siano almeno 500 i proprietari di appartamenti che hanno scelto questa formula di redditività per i propri immobili. Una formula che ci porta al passo con il resto dell’Europa per una forma di ricettività alternativa e non concorrenziale agli alberghi” – sostiene Luciano Maggi, responsabile della Delegazione di Chiavari di Associazione Proprietà Edilizia.

Maggi ha illustrato in modo particolareggiato le modalità di accesso al portale della Regione Liguria per l’iscrizione del proprio immobile all’elenco degli appartamenti ammobiliati ad uso turistico (Aaut) e conseguenti procedure al Commisariato di Polizia per la denuncia degli ospiti e al Comune per il pagamento dell’Imposta di Soggiorno: solo questo punto si può entrare nel circuito degli affitti brevi sui portali dedicati.

Prima di trattare l’argomento degli affitti brevi, l’avvocato Silvio Boccalatte ha dato precise e chiare indicazioni sui diritti dei condomini nel confronti dell’Amministratore Condominiale. La seconda parte tenuta dall’avv. Daniele Rovelli e dal Tributarista Venanzio Mantero ha riguardato un’ampia disamina delle varie tipologie di contratti e la normativa fiscale per il pagamento delle relative imposte. I prossimi incontri di Ape a Chiavari saranno il 14 giugno sul tema “Ristrutturazioni edilizie, risparmio energetico per privati e condomini, eco bonus, sisma bonus e cessione del credito”, poi il 25 ottobre su “Molestie in condominio: immissioni acustiche e olfattive”.

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Affitto breve e Airbnb, APE-Confedilizia organizza incontro a Chiavari. Vantaggi per proprietari e risorsa per il turismo.

Essere proprietari di un immobile da affittare oggi nella Riviera di Levante e a Genova pone di fronte ad una serie di opzioni che si è recentemente arricchita di nuove possibilità. Al classico affitto pluriennale e all’affitto annuale per studenti, si è aggiunto, dal 2017 il cosiddetto “affitto breve”. Si tratta di una nuova tipologia di contratto, disciplinata dall’art.4 del Decreto Legge 50/2017, che si applica alle locazioni di breve periodo, ossia di durata non superiore ai 30 giorni.

Ape-Confedilizia, Associazione Proprietà Edilizia guidata dal presidente Vincenzo Nasini, organizza una serie di incontri dedicati a un tema così attuale e così importante. Il primo incontro in programma è organizzato dalla delegazione Ape di Chiavari: «L’incontro è aperto alla cittadinanza e si svolgerà venerdì 10 al Gran Caffè Defilla di corso Garibaldi. Oltre che i nostri soci del Tigullio che sono oltre 330, sono invitati tutti i cittadini interessati e gli amministratori. Il dibattito si aprirà alle 16.30» – spiega Luciano Maggi, architetto e responsabile della delegazione di Chiavari.

Luciano Maggi, architetto e responsabile della delegazione di Chiavari

Il primo a intervenire nel dibattito sarà Silvio Boccalatte, avvocato chiavarese, che parlerà di “Amministrazione di condominio, requisiti per la nomina e attribuzioni”. Alle 17.45 Daniele Rovelli, avvocato chiavarese, e Venanzio Mantero, tributarista, inizieranno il dibattito sull’attualissimo tema degli affitti brevi e delle procedure a carico del proprietario; titolo di questa seconda pare del convegno è “Le locazioni: contratti a uso abitativo, a uso transitorio, turistico e commerciale”. Certamente il tema degli affitti brevi, legati alle piattaforme web che svolgono il servizio di intermediazione a cominciare da Airbnb, è molto importante per una realtà come quella del Tigullio e del Golfo Paradiso: «Il principale vantaggio per chi vuole dare in affitto un immobile con questa formula è il fatto che, anche se il proprietario dell’appartamento o della casa vacanze fornisce all’affittuario, come di norma accade, il servizio di pulizia e la sostituzione di lenzuola, tovaglie e asciugamani, questi servizi aggiuntivi non costituiscono un’attività imprenditoriale di tipo alberghiero e, di conseguenza, gli adempimenti legali e fiscali per i proprietari sono piuttosto limitati. Nel corso dell’incontro spiegheremo anche come funziona la procedura on-line per accreditamento sul sito della regione Liguria (www.regione.liguria.it, schermata “appartamenti ammobiliati ad uso turistico”)» – aggiunge Maggi.

Sulla questione della cedolare secca applicata ai contratti brevi, Confedilizia ha recentemente precisato che «Con riferimento ai proprietari, il Dipartimento delle finanze riporta i dati della cedolare nel suo complesso (senza distinguere le locazioni brevi dalle altre) e conferma il grande successo di questo strumento, che registra nel 2017 un aumento dell’imponibile dell’8,1 per cento per l’aliquota ordinaria e del 21,4 per cento per l’aliquota ridotta». L’incontro dibattito di venerdì 10 maggio fa parte di un ciclo di relazioni sulla proprietà immobiliare organizzate unitamente alle delegazioni provinciali Ape di Nervi, Pegli, Vallescrivia e Valpolcevera. Per Chiavari i prossimi incontri sono  venerdì 14 giugno e venerdì 25 ottobre.

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Guidesi, cedolare secca sia strutturale

La cedolare secca sugli affitti abitativi “va resa strutturale”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Guidesi, intervenendo a Piacenza al convegno del Coordinamento legali di Confedilizia.

“Uno deve sapere in base alla durata dell’affitto che quella norma non verrà cambiata”, ha detto, motivando la volontà di renderla strutturale anche con “gli effetti positivi sul gettito”. Guidesi ha confermato l’intenzione di lavorare anche sulla cedolare secca sui negozi, iniziando dai nuovi contratti “per poi passare ad una platea più numerosa”.

La cedolare secca sugli affitti abitativi è oggi strutturale al 21%, mentre l’agevolazione al 10% introdotta dal Piano Casa per gli anni 2014-2017 e riservata a zone particolari del territorio italiano è stata rinnovata dalla scorsa legge di bilancio solo per il biennio 2018-2019, nonostante si fosse già parlato di una sua possibile stabilizzazione. L’idea del governo è di nuovo quella di rendere strutturale l’aliquota agevolata. L’attuale sistema prevede che si possa beneficiare dello sconto fiscale al 10% nelle 11 aree metropolitane e nei Comuni capoluogo di provincia, nei Comuni ad alta densità abitativa e in quelli in stato di emergenza. (ANSA)

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