Affitti brevi: 38mila in Liguria, 10mila a Genova. No alle limitazioni
Basta colpevolizzare i proprietari e demonizzare gli affitti brevi. La stretta sulle keybox e pulsantiere, l’introduzione del self check-in vogliono limitare e colpire il libero mercato.
Vincenzo Nasini, presidente Ape Confedilizia Genova e vicepresidente Confedilizia nazionale, e per Paolo Prato, Presidente della Federazione ligure della proprietà edilizia e di Ape Imperia, le ultime decisioni prese sugli affitti brevi hanno il solo scopo di creare un eccesso di regolamentazione vuol dire colpire e limitare il libero mercato. Mentre non bisogna colpevolizzare i proprietari casa e demonizzare gli affitti brevi. Eppure
«In tutto il territorio ligure il fenomeno degli affitti brevi è in continua crescita e coloro che acquistano un immobile per investimento si rivolgono sempre di più a questo segmento di mercato. Oggi c’è posto per tutti, il comparto alberghiero cresce e non viene schiacciato da quello extra-alberghiero. Anche i tipi di clientela sono differenti. In questo caso, infatti, come si è visto, a vincere è l’economia nel suo complesso».
Attualmente gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico (AAUT) in Provincia di Genova sono 10.522 e i posti letto 48.513. In Liguria in totale gli AAUT sono 38.062 per un numero complessivo di 163.773 posti letto. Appartamenti che rispondono a una forte domanda turistica e che, quindi, portano soldi e ricchezza alla Liguria. Eppure, di fronte a un fatto incontestabile, da tempo diverse categorie chiedono di limitare o vietare gli affitti brevi. Altri ancora chiedono “regolamentare”, il fenomeno perché fuori controllo. Gli affitti brevi sarebbero la causa principale del rincaro degli affitti abitativi e dell’emergenza casa, causa di concorrenza sleale nei confronti degli albergatori, dello spopolamento dei centri storici ed in generale dell’overturism. È vero invece il contrario. È la proprietà immobiliare ad essere sotto attacco. Le proposte di aumentare l’Imu per gli immobili sfitti o la tassa di soggiorno sono per gli affitti brevi sono incommentabili. La stretta del Viminale sulle keybox e pulsantiere e l’introduzione del self check-in comporta un ulteriore aggravio sui proprietari degli immobili.
«Non è limitando e frenando i fenomeni in crescita come gli affitti brevi che si favorisce lo sviluppo economico. Colpire gli affitti brevi è un autogol per il turismo e più in generale per l’economia di Genova e della Liguria» – commentano ancora Nasini e Prato.
Le principali azioni da svolgere per migliorare la situazione abitativa in Italia sono il recupero degli oltre centomila appartamenti di edilizia residenziale pubblica non disponibili e il rafforzamento della locazione privata mediante misure di incentivazione fiscale, come l’azzeramento, dell’Imu per le abitazioni locate a canone concordato e garantendo una maggiore tutela dei proprietari in fase di rilascio degli immobili, ad esempio affidando le esecuzioni anche a soggetti diversi dagli ufficiali giudiziari.