Domani si paga la patrimoniale Imu, senza soldi una mazzata per migliaia di famiglie genovesi
«Usare le seconde case? Non si può. Liberare i propri immobili da inquilini che non pagano da mesi? E’ vietato, così come riscuotere. L’unica cosa che possiamo fare è pagare le tasse. Sempre e senza speranza».
Sono parole amare quelle con le quale Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale, accompagna la data più temuta dai proprietari: quella di domani.
«Mentre la politica si occupa della patrimoniale che non c’è, il 16 dicembre dovrà essere pagata la seconda rata 2020 della patrimoniale che c’è, vale a dire l’Imu. Si tratta – lo ricordiamo a coloro i quali sembrano dimenticarlo – di un’imposta che pesa per ben 22 miliardi di euro l’anno e che colpisce le famiglie, il risparmio diffuso, la voglia di investire nell’Italia anziché indirizzare altrove i frutti del lavoro. Riguarda case, negozi, uffici, terreni»
Ricorda Nasini. Dovrà pagarla anche chi ha l’immobile sfitto, chi lo ha inagibile, chi non riceve il canone da mesi, chi addirittura si è visto requisire l’abitazione o il locale dallo Stato attraverso il blocco degli sfratti. In queste ore si susseguono dichiarazioni di esponenti della maggioranza di ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di patrimoniale:
«Coerenza vorrebbe che questa posizione fosse accompagnata da qualche riflessione sull’Imu, magari sulla scorta della proposta dell’opposizione di ridurla del 30 per cento. Invece, nulla, tutto tace. E domani la patrimoniale andrà pagata, chissà con quali soldi».