Errare humanum est, perseverare diabolicum, dicevano i romani antichi.
Evidentemente il motto non vale per i “romani” …moderni, soprattutto se si tratta di politici, che dimostrano di non avere alcuna remora ad insistere nelle politiche fiscali rovinose che hanno caratterizzato le scelte degli ultimi dieci anni, rendendosi complici degli stessi errori compiuti dai loro predecessori che, a partire dal cosiddetto governo Monti, passando per i governi Letta, Renzi (con qualche piccola resipiscenza…) e Gentiloni.
Quest’ultimo ed i suoi cosiddetti “esperti economici e finanziari” perseverano nell’insensata politica consistente nel colpire il settore immobiliare con una pressione fiscale inaudita e così violenta che proprio questo settore risulta essere l’unico comparto dell’economia italiana che non manifesta la benché minima crescita ed anzi evidenzia in modo sempre più drammatico la irreversibile crisi nella quale è sprofondato.
Eppure sembrava dalle prime avvisaglie che almeno le proposte minimali, avanzate da Confedilizia, di estendere alle locazioni ad uso diverso dall’abitazione, quindi agli usi commerciali, artigianali e industriali, quella cedolare secca che ha dato risultati estremamente positivi con riferimento al settore delle locazioni abitative, fossero destinate ad essere prese in considerazione.
Pareva che persino questa classe politica che il destino cinico e baro ci ha dato in sorte, avesse finalmente capito (non è difficile…) che, solo riducendo la pressione fiscale sul settore, è possibile far ripartire un mercato, quello delle locazioni commerciali, che ormai da anni ristagna con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, non solo sotto il profilo meramente economico, ma anche per quanto concerne i rimedi da adottare contro il degrado urbano, determinato proprio dalla continua e inarrestabile chiusura di esercizi commerciali, indotta dalla crisi economica in generale ma aggravata appunto dal peso fiscale opprimente che non invoglia certamente né a dare né a prendere in locazione immobili ad uso commerciale e ad investire in attività proprie di questo settore.
Nulla di tutto ciò: le speranze si sono ancora una volta rivelate mal riposte e un sempre più acuto senso di delusione rischia ora di portare a livelli ancora più bassi l’investimento immobiliare, a causa del cumulo tra una tassazione patrimoniale, IMU e Tasi che raggiunge i ventuno miliardi di euro, che, sommati al resto dell’imposizione fiscale reddituale con IRPEF e addizionali, arriva a ben cinquanta miliardi.
Per non dire di tutti gli altri balzelli, spese condominiali e tariffe varie che completano il processo di strangolamento dei proprietari di casa, riverberando i loro effetti negativi anche sugli inquilini e sul terziario che vive e prospera (o meglio potrebbe vivere e prosperare…) grazie a un settore immobiliare che cominciasse a dare effettivi segni di ripresa attraverso le migliaia di attività che all’immobiliare sono strettamente collegate.
Ma v’è di più.
Cosa riceve il cittadino proprietario di casa dallo Stato a fronte di questa unilaterale e inaudita espropriazione surrettizia della proprietà immobiliare (tale è infatti una tassazione che non colpisce il reddito – o solo il reddito – ma anche il patrimonio, talvolta costringendo il proprietario a liberarsi tout court dell’immobile per sottrarsi alla morsa di un fisco Moloch, vorace e insaziabile)?
Riceve almeno servizi adeguati e soprattutto protezione sotto il profilo della sicurezza, ciò che costituisce il target minimo che un Paese civile dovrebbe garantire ai propri cittadini?
Al contrario: per compensare il proprietario dei torti e delle angherie cui viene sottoposto da dieci anni (ma anche prima non si scherzava), è stata emanata un’insensata normativa sulla sicurezza che certo non tutela il proprietario contro le occupazioni illegali che si verificano quotidianamente sul territorio in modo sempre più diffuso.
Per fortuna il Tribunale di Roma ha di recente stabilito che lo Stato deve risarcire il proprietario per un’occupazione illegale cui non è stato posto rimedio da parte delle forze di polizia.
Va però che detto che lo Stato che deve mettere le mani al portafoglio per risarcire questi danni, siamo sempre noi cittadini e quindi anche quegli stessi proprietari che, oltre al danno, devono subire anche la beffa !!!