Written by APE Genova

Convocazione assemblea 2020

L’Associazione della Proprietà Edilizia della Provincia di Genova invita i propri Soci a partecipare all’Assemblea, che si terrà presso Bi.Bi. Service Via XX Settembre 41/3°piano, mercoledì 23 settembre 2020 alle ore 12.30 in prima convocazione e giovedì 24 settembre 2020 alle ore 17.30 in seconda convocazione, per discutere e deliberare sul seguente

Ordine del giorno

1- Relazione del Presidente sull’attività svolta nell’anno 2019: delibere
2 – Relazione del Tesoriere e del Collegio dei Revisori: delibere
3 – Rendiconto esercizio finanziario 2019: delibere
4 – Preventivo esercizio finanziario 2020: delibere
5 – Informativa su Assemblea Confedilizia
6 – Provvedimenti adottati nel primo trimestre 2020 e da adottare per fronteggiare
l’emergenza sanitaria e le sue conseguenze. Ringraziamento ai dirigenti e alle collaboratrici per
l’attività svolta nel periodo emergenziale.
7 – Attività dell’Associazione per il 2° semestre 2020
8 – Intitolazione sala riunioni
9 – Varie ed eventuali

Vi aspettiamo!

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Adnkronos 18/09/2020: domani Spaziani Testa apre il 30° convegno coordinamento legali

Sarà aperto dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, il 30° convegno del Coordinamento legali Confedilizia che si svolgerà domani a Piacenza con il patrocinio della Banca di Piacenza.

Durante la mattinata, dopo i saluti di Spaziani Testa, si affronterà il tema “Il diritto immobiliare alla prova dell’emergenza” con la relazione di base a cura di Vincenzo Cuffaro, alla quale seguiranno gli interventi di Vittorio Angiolini, Daniela Barigazzi, Pier Paolo Bosso, Antonino Coppolino, Carlo del Torre, Vincenzo Nasini, Prospero Pizzolla, Paolo Scalettaris, Nino Scripelliti e Raffaele Specchi.

Il programma completo del convegno, i cui lavori saranno diretti da Cesare Rosselli, responsabile del Coordinamento legali Confedilizia, è disponibile sul sito Internet www.confedilizia.it dove sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming per tutta la giornata.

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24/08/2020: Liguria, Ape Confedilizia: “Aumentano i ruderi, 16.800 nella nostra regione”

Oltre la metà in provincia di Genova, molti arrivano in queste condizioni per evitare il pagamento dell’Imu. E il fenomeno potrebbe esplodere.

Alcuni giornali online riportano la segnalazione di APE Confedilizia Genova circa il timore che, dopo la crisi pandemica e in vista di quella economica da Covid 19, il fenomeno dell’aumento degli immobili ridotti a ruderi possa esplodere in maniera ancora più massiccia.

TELENORD > leggi l’articolo

LIGURIA BIZJOURNAL > leggi l’articolo

GENOVA QUOTIDIANA > leggi l’articolo

LA VOCE DEL TIGULLIO > leggi l’articolo

PRIMA IL LEVANTE > leggi l’articolo

LEVANTE NEWS > leggi l’articolo

TWEBNEWS > leggi l’articolo

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Ruderi in aumento. In molti casi per evitare il pagamento IMU

Segnaliamo che anche in provincia di Genova aumentano le cosiddette “unità collabenti”, vale a dire gli immobili ridotti in ruderi a causa del loro accentuato livello di degrado.
Ape Confedilizia Genova ha elaborato i dati resi noti dall’Agenzia delle entrate sullo stato del patrimonio immobiliare italiano. Nel 2019, il numero di questi immobili – inquadrati nella categoria catastale F2 – è cresciuto del  2,7% rispetto al 2018. Ma il dato più significativo è quello che mette a confronto il periodo  pre e  post Imu: rispetto al 2011, gli immobili ridotti alla condizione di ruderi sono più che raddoppiati a livello nazionale, passando da  278.121 a  562.941 ( + 102%). Con tutte le immaginabili conseguenze in termini di degrado delle aree su cui insistono.
Per la Liguria il dato è in linea con quello italiano, con i ruderi che da 8.200 sono diventati 16.800 circa. Di questi più della metà sono in provincia di Genova.
Si tratta di immobili, appartenenti per il 90% a persone fisiche, che pervengono a condizioni di fatiscenza per il solo trascorrere del tempo o, in molti casi, in conseguenza di atti concreti dei proprietari finalizzati ad evitare almeno il pagamento dell’Imu (ad esempio, attraverso la rimozione del tetto). Va infatti ricordato che sono soggetti alla patrimoniale immobiliare – giunta a un carico di 22 miliardi di euro l’anno – persino i fabbricati “inagibili o inabitabili”. Il Governo e il Parlamento dovrebbero riflettere su questi dati e trarre le necessarie conseguenze.
Anche perchè esiste il timore che, dopo la crisi pandemica e in vista di quella economica da Covid 19, il fenomeno dell’aumento degli immobili ridotti a ruderi possa esplodere in maniera ancora più massiccia.
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Scadenza IMU, un po’ di numeri

Nella giornata in cui scade il termine per versare la prima rata dell’IMU, Confedilizia diffonde alcuni dati sull’imposta e sulle sue conseguenze.

“Noi ci siamo appellati a tutti i Comuni Liguri – dice il presidente di Ape Confedilizia Vincenzo Nasini – chiedendo il rinvio del pagamento. Le amministrazioni che non hanno accolto l’appello si preparino: i conti non torneranno. E non si tratterà di evasione fiscale”.

  • Il gettito annuale dell’IMU è pari a circa 22 miliardi di euro. Il 16 giugno deve essere versata la metà dell’importo dovuto.
  • Nel 2020, considerando anche la seconda rata da pagare il 16 dicembre, il peso della patrimoniale sugli immobili raggiungerà – dal 2012, anno della sua istituzione con la manovra Monti – la cifra di 205 miliardi di euro.
  • L’IMU è dovuta persino per gli immobili inagibili e inabitabili, sia pure con base imponibile ridotta alla metà. Eliminare – simbolicamente – questa forma di tassazione particolarmente odiosa costerebbe solo 57 milioni di euro.
  • Tra il 2011 e il 2018 (ultimi dati disponibili), gli immobili ridotti alla condizione di ruderi (c.d. immobili collabenti) sono raddoppiati, passando da 278.121 a 548.148 (+ 97 per cento). Si tratta di immobili, appartenenti per il 90% a persone fisiche, che raggiungono condizioni di fatiscenza per il semplice trascorrere del tempo o, addirittura, per effetto di atti concreti dei proprietari finalizzati ad evitare almeno il pagamento dell’IMU.
  • Secondo l’Istat, tra il 2010 e il 2019 i prezzi delle case sono diminuiti di quasi il 25 per cento, unica eccezione nell’ambito dei Paesi europei, tutti con prezzi in crescita. Peraltro, in molte zone d’Italia si registrano diminuzioni superiori e non si contano i casi di valori azzerati per effetto dell’assenza di acquirenti. Si tratta di una contrazione del risparmio privato stimabile in almeno 1.300 miliardi di euro.
  • Se si tiene in considerazione la caduta dei prezzi stimata dall’Istat, può affermarsi che si sia creato un gettito occulto – dovuto alla mancata rivalutazione (al ribasso) della base imponibile dell’IMU – pari ad oltre 48 miliardi di euro nel periodo 2012-2020. Una riduzione del 30 per cento dell’IMU porterebbe a recuperare una somma quasi equivalente al gettito occulto annuale dell’imposta.

 

In occasione dell’ultima manovra, Confedilizia aveva proposto di iniziare a eliminare l’IMU – come primo segnale di attenzione – nei soli Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti, che sono sovente borghi abbandonati in cui gli immobili rappresentano meri costi. L’onere sarebbe di appena 850 milioni di euro.

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L’Associazione riceve solo su appuntamento da lunedì a mercoledì dalle h 9 alle h 17, giovedì a venerdì dalle h 9 alle h 13, per richieste e prenotazioni potete scrivere una mail a info@apegeconfedilizia.org o chiamare allo 010 565768 | 010 565 149


LE ISCRIZIONI PER IL CORSO DI FORMAZIONE INIZIALE OBBLIGATORIO PER AMMINISTRATORI CONDOMINIALI 24/25 SI CHIUDERANNO IL 5 NOVEMBRE